Dente del giudizio

I denti del giudizio o terzi molari sono gli ultimi denti che erompono in arcata. Infatti, generalmente fuoriescono tra i 17 e 21 anni di età.
Perchè non erodono?
Le motivazioni possono essere due.
1) Mancanza di spazio utile alla loro eruzione.
Ciò sembra essere principalmente attribuibile all’evoluzionaria riduzione della dimensione della mascella e della mandibola e prendere il nome di disodontiasi.

2) Scorretto orientamento del dente. Questo è un evento molto comune ed è dovuta a una predisposizione genetica
È bene però sapere che in alcuni casi i denti del giudizio possono causare danni ai tessuti parodontali e dentali del secondo molare.

Denti del giudizio: danni ai tessuti parodontali e dentali del secondo molare

La disodontiasi del 3° molare è la principale causa di patologie associate al dente e ai tessuti parodontali della
porzione più posteriore,dei secondi molari. Più frequentemente dei secondi molari inferiori quando il terzo molare inferiore incluso si trova:

inclinato obliquo o orizzontalmente
In stretta vicinanza con la corona o radice del secondo molare.

Questa condizione predispone all’insorgenza di vari processi patologici a carico del secondo molare, come:

le carie;
il riassorbimento radicolare;
la necrosi della polpa
la parziale perdita di supporto osseo nella porzione posteriore del dente.

La pericoronarite

Quando i denti del giudizio sono nel loro processo di eruzione, può succedere che i batteri della placca riescono ad approfondirsi nel solco gengivale distale al secondo molare.

In questo modo si forma una tasca parodontale in comunicazione con la corona del dente del giudizio che si trova sotto la gengiva.

Questo processo porta inizialmente allo sviluppo di una gengivite e di una PERICORONARITE (infiammazione della gengiva attorno alla corona del dente del giudizio) e successivamente all’insorgenza di una parodontite a carico dei tessuti interdentali tra il secondo e terzo molare.

Inoltre è molto frequente che si presentino degli ascessi ripetuti nel tempo

La tasca parodontale
Secondo alcuni studi più recenti la presenza dei denti del giudizio mandibolari – sia non usciti che completamente erotti- è associata ad una maggiore profondità delle tasche e perdita di attacco parodontale distale al secondo molare.

Questa associazione è spiegata dalla difficolta del paziente a mantenere un adeguato controllo di placca in una regione della bocca di difficile accesso per le normali manovre di igiene orale domiciliare.

Sintomi
I principali sintomi associati alle complicanze sono PURULENZA, DOLORE e forte GONFIORE.

Si tendono a sottovalutare i primi segni di infiammazione gengivale quali il sanguinamento ed il gonfiore gengivale associati ad un leggero fastidio, come normalità (ricordi il post sulle gengive che sanguinano?).
Solitamente ci si reca quindi dal dentista solo dopo vari episodi di acutizzazione e remissione dell’infiammazione.
In questi casi, quando quindi si è atteso troppo tempo, le problematiche si risolvono inevitabilmente con l’estrazione degli ottavi.

Diagnosi

Sicuramente le indagini radiografiche, come l’ortopanoramica e le radiografie periapicali restano uno strumento indispensabile in quanto rendono possibile la valutazione anche in maniera precoce della posizione,
inclinazione e direzione dell’eruzione del dente che possono essere la causa del futuro sviluppo della malattia. Una precoce valutazione radiografica dell’ impattamento degli ottavi nella direzione di eruzione permette la loro
precoce rimozione, a volte anche attraverso la cosiddetta germectomia cioe quando il germe di un dente
permanente non è ancora formato

Trattamenti a disposizione
Il trattamento chirurgico (estrazione ed eventualmente la rigenerazione parodontale del tessuti distali al secondo molare) sembra essere il miglior approccio per la risoluzione completa delle lesioni associate
con un effetto benefico sulla stabilità dei tessuti a lungo termine e sulla qualità della vita del paziente.

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